Il medioevo, si sa, ha un fascino particolare. Il cozzare delle armi sugli scudi e l’eco lontano delle grida di guerra sono cose che difficilmente lasciano indifferenti.
Molti sono i titoli che sfruttano questa ambientazione, ma tra tutti spicca di sicuro Medieval II: Total War.
Il titolo, sviluppato nell’ormai lontano 2002 da Creative Assembly, è un riuscitissimo strategico a turni, estremamente completo e dettagliato, che alterna alle fasi di gestione dell’impero fasi di battaglia in tempo reale su mappe tattiche. Al primo impatto, il gioco si presenta abbastanza complesso, ma dalle meccaniche intuitive da subito in grado, complice anche un buon comparto sonoro, di immergere il videogiocatore nella decadente atmosfera medievale. Il menù di gioco, oltre a permetterci di scegliere tra una campagna breve o lunga (a seconda della quantità di territori da conquistare per vincere), ci permetterà anche di affrontare battaglie personalizzate o storiche, come la celebre battaglia di Stirling Bridge tra gli Inglesi e gli Scozzesi capitanati da William Wallace.
Quanto alla campagna, una volta impostato il livello di difficoltà e la fazione con cui cominciare, ci troveremo davanti una mappa molto vasta, che comprenderà, oltre all’Europa, anche parte dell’Asia occidentale e dell’Africa del nord. Dopo l’anno 1492 sarà inoltre possibile, costruendo navi adatte alla navigazione in acque profonde, scoprire l’America, razziando ingenti risorse e confrontandosi con le feroci e primitive tribù autoctone.
MAPPA
La mappa, oltre ad essere vasta, è anche estremamente dettagliata. Oltre alle città da gestire, ai personaggi e alle truppe che avremo addestrato e schierato, su di essa saranno presenti anche le strade che avremo costruito, le quali influenzeranno il movimento delle truppe, gli avamposti e le risorse offerte dal territorio per il commercio.
Inoltre, ogni qualvolta due eserciti si scontreranno, si avrà la possibilità di combattere la battaglia nella mappa tattica, che presenterà le stesse caratteristiche del territorio in cui avviene lo scontro, riprodotte con estrema precisione.
Sui territori che saranno stati teatro di scontri particolarmente importanti, comparirà un’icona in corrispondenza del campo di battaglia con la data e i nomi dei generali coinvolti, dando al giocatore la piacevole sensazione di scrivere la storia del proprio impero.
GAMEPLAY
La complessità della mappa e l’incredibile numero di opzioni a disposizione potranno, in un primo momento, disorientare un giocatore inesperto. A porre rimedio, un tutorial veloce e per nulla fastidioso, che si potrà comunque interrompere in ogni momento disattivando i consigli.
Dall’interfaccia di gioco potremo gestire gli insediamenti, spendendo in maniera oculata le nostre finanze per costruire porti, strade, caserme, cattedrali e molti altri edifici. Ciascuno di questi permetterà di addestrare nuove truppe o personaggi, migliorare i commerci, l’ordine pubblico o la felicità della popolazione. Quando la crescita demografica raggiungerà una quota sufficientemente alta, sarà possibile ampliare le città e apportare migliorie alle mura e alle difese degli insediamenti. Se il giocatore prediligerà un approccio diplomatico, si potrà servire di emissari per intessere relazioni con le altre fazioni, che saranno comunque influenzate dalla nostra reputazione e dai nostri rapporti con il Papa, figura molto influente nel gioco. Se invece si preferirà un approccio più subdolo, basato su spionaggio e intrighi, si potrà contare su spie e assassini, per ottenere informazioni o farsi aprire le porte delle città assediate nel primo caso, o per tentare di assassinare obiettivi scomodi e sabotare edifici importanti nel secondo. Ovviamente, nulla vieterà al giocatore di ignorare ogni genere di intrigo e lanciarsi in aggressive campagne militari, razziando e saccheggiando tutto ciò che trova sul suo cammino. I personaggi avranno caratteristiche e abilità proprie, che miglioreranno completando con successo le missioni a loro affidate. Le truppe a disposizione del giocatore sono decisamente troppe da elencare, considerando anche che ogni fazione presenta unità peculiari. C’è tuttavia da notare che anche i singoli soldati presentano caratteristiche quali attacco, attacco a distanza, difesa, punti ferita o valore, anch’esse migliorabili con l’esperienza. L’aspetto forse più spettacolare del gioco sono proprio le fasi di battaglia, in cui si potranno ammirare eserciti composti da centinaia (a volte migliaia) di soldati, ciascuno con animazioni proprie che, seppur elementari, offrono un effetto d’insieme estremamente convincente. Inoltre, la possibilità di zoomare fino a vedere il volto dei soldati, le maglie delle loro armature e le ferite sui loro corpi, rendono lo spettacolo ancor più epico.
Medieval II è dunque un titolo più che solido, ma non mancano alcune pecche, che pur non minando significativamente l’esperienza di gioco, a volte fanno storcere il naso.
Una di queste è certamente l’intelligenza artificiale dei nemici in battaglia. Infatti, se durante le battaglie storiche e personalizzate il nemico si comporterà in maniera abbastanza coerente, durante la campagna molto spesso non si vedrà la benché minima traccia di tattica. Potrà infatti capitare di vedere l’esercito nemico lanciarsi in una sconsiderata carica a testa bassa, o restare inspiegabilmente immobile sotto una tempesta di frecce, dardi, fucilate e palle di cannone.
CONCLUSIONI
Nonostante alcune sbavature legate quasi esclusivamente alle battaglie strategiche, per altro facoltative, Medieval II è considerato tutt’ora un piccolo capolavoro, estremamente godibile, che terrà tutti gli appassionati di tattica militare incollati allo schermo per decine di ore.
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