Non c’è dubbio, Kojima con Ground Zeroes ha toppato alla grande. Dopo anni di attesa di un Metal Gear come si deve (non calcoliamo Rising, che in sé potrebbe considerarsi un gran bel gioco, ma che di Metal Gear ha solo il nome in copertina), ecco che nel 2013 arrivano Konami e il vecchio Hideo con un titolo che promette di tornare ai vecchi fasti. Tanta azione stealth, diversi approcci tattici e sessioni di pura azione laddove si viene scoperti. I videogiocatori che hanno imparato ad amare la saga aspettavano questo prequel con trepidazione, confidando nelle capacità di Kojima e sperando di ritrovare un gioco che, seppure fosse solo un’introduzione al più completo e complesso Phantom Pain, facesse loro rivivere qualche ora di intrighi, combattimenti con boss malvagi e stravaganti e azioni di spionaggio tattico.
LA STORIA
Iniziando il gioco, un nostalgico di Metal Gear non potrà che provare un brivido rivedendo Big Boss che, togliendosi un visore termico e fissando la telecamera in primo piano ci dirà “Kept you waiting huh?” (“vi ho fatti aspettare eh?”).
Big Boss e il suo esercito ad Outer Heaven
Entro una manciata di minuti di filmati, nei quali conosceremo Skull Face, il cattivone di turno, ci ritroveremo a controllare il nostro eroe, infiltrato in un’ampia base militare chiamata Camp Omega. Big Boss ha il compito di liberare due ostaggi importanti, Paz e Chico, due ragazzi sopravvissuti agli eventi di MGS Peace Walker, detenuti nelle prigioni del campo.
COMPARTO TECNICO E GAMEPLAY
Il gioco, che ha inizio sotto una pioggia torrenziale, presenta da subito un ottimo impatto grafico. Luci ed ombre sono curate nei minimi dettagli e tutto reagisce in maniera realistica e convincente. Potremo osservare dei primi piani davvero ben curati, in cui potremo notare anche i pori della pelle dei personaggi inquadrati.
Il sonoro è anch’esso ben realizzato, mentre i comandi sono scorrevoli, e un velocissimo tutorial sarà in grado di introdurci ai comandi di base, anche se alcune azioni più complesse e non esattamente intuitive non verranno spiegate. L’unica pecca riguarda le fasi di shooting, nelle quali i movimenti di Big Boss non saranno sempre fluidi, rendendole a tratti frustranti.
Un esempio di approccio stealth
Avremo la possibilità di scegliere un approccio stealth, uccidendo i nostri nemici o stordendoli, con le armi silenziate o con tecniche di combattimento ravvicinato, oppure un approccio in stile Rambo, sfondando prepotentemente le linee nemiche con tutta la potenza di fuoco a nostra disposizione.
I possibili percorsi da scegliere saranno davvero tanti, e completare le sessioni come assassini silenziosi, senza lasciare tracce, risulterà estremamente soddisfacente.
Un esempio di approccio aggressivo
L’INGHIPPO
Leggendo fin qui vi sarete di sicuro domandati “dov’è la fregatura?.
Ebbene, Metal Gear Solid Ground Zeroes dura pochissimo. La story mode dura all’incirca due ore. Alcuni recensori sostengono che, pianificando attentamente la missione e completando anche gli incarichi secondari il titolo possa durare molto di più, ma pur estendendo al massimo la sua durata, il gioco è incredibilmente breve.
E’ come se desideraste la vostra torta preferita, la aspettaste per anni e poi, quando la avete finalmente tra le mani, aprendo la confezione scopriste che si tratta di un assaggio di 30 grammi. Buonissima, spettacolare, saporita, ma si tratta comunque di un piccolo morso, che vi lascia tremendamente insoddisfatti. Tutto questo, tra l’altro, è stato proposto nel 2013 sul mercato allo scandaloso prezzo di 40 euro.
Bella vero? Bene, a voi tocca l’ultima fragolina in fondo
Qualcuno potrebbe obiettare che si sapeva da prima che il gioco sarebbe durato poco, “e poi ci sono le missioni secondarie…” ebbene penso che un gioco di due ore non si vedesse dai tempi del Game Boy, e che nella Next Gen una longevità così ridicola sia semplicemente inaccettabile, soprattutto trattandosi di un Metal Gear.
Quanto alle missioni secondarie, si tratta sostanzialmente di compiti del tipo “prendere l’oggetto A e tornare a B” o “recuperare l’ostaggio A e portarlo a B”, e tenetevi forte: si giocano TUTTE nella stessa ambientazione. Stessa base, stessi nemici, stesso equipaggiamento.Giudicate voi se ripetere le stesse azioni ancora e ancora nello stesso ambiente possa o meno essere considerato materiale che allunga l’effettiva giocabilità del titolo.
CONCLUSIONI
Caro Hideo, ti scrivo
Caro Hideo, con quest’ultima mossa hai fatto arrabbiare moltissimi fan della serie, che speravano di trovarsi tra le mani un gioco solido, o magari si illudevano di pagare una demo giocabile (perché di quello si tratta) per quello che vale. Non resta che sperare che Phantom Pain ci aiuti a dimenticare questa brutta faccenda, e ci faccia nuovamente amare un brand storico, che ha tenuto incollata allo schermo una generazione di videogiocatori.
L'articolo Metal Gear Solid Ground Zeroes: il bel gioco che…dura poco sembra essere il primo su Quei Due Sul Server.